Alle quattro di pomeriggio, quando il presidente Valerio Cattaneo deve riprendere i lavori de ll’aula, nella maggioranza si presentano in una quindicina dei 36 consiglieri d’ordinanza. Segno che ancora una volta in Regione non si discuterà del bilancio, rinviato con la discussione della finanziaria a settimana prossima, ma di nomine della sanità e della caccia. Alla fine, sui direttori di Asl e ospedali e sui sei manager delle federazioni dovrebbe esserci un abbozzo di intesa. Per oggi sono previste le nomine dell’as sessore Paolo Monferino, tornato all’ora di pranzo dagli Stati Uniti e subito impegnato in estenuanti riunioni con il governatore Roberto Cota e i coordinatori Pdl Enzo Ghigo e Agostino Ghiglia.
La Giunta che dovrebbe ratificare la lista dei nuovi timonieri della sanità è però in programma alle due e mezza. Segno che in mattinata dovrà ancora essere messo a punto il puzzle che metta d’ac- cordo Pdl e Lega. I nodi, da quel che trapela, riguardano soprattutto il Mauriziano, dove l’oggetto del contendere è la rimozione di Remo Urani, quota Pdl, a favore del direttore sanitario del San Luigi Silvio Falco, vicino alla Lega. Poi Alessandria, dove si discute la posizione di Mario Pasino, spinto dal vicepresidente Ugo Cavallera, attualmente commissario Asl ma nei disegni di Monferino responsabile della federazione Sud-Est. E Vercelli, dove il capogruppo Pdl Luca Pedrale vorrebbe Massimiliano Panella. Più in generale, l’accusa rivolta nei giorni scorsi al Carroccio dagli alleati era di voler sbilanciare verso di sè troppi degli ambiti posti in ballo. Nel riordino, Emilio Iodice lascerà invece le Molinette per un’Asl, sostituito da Angelo Del Favero, mentre a guidare la federazione di riferimento è indicato Gian Paolo Zanetta.
Discorso diverso sulla caccia, visto che sono in ballo i 22 milioni di euro preventivati per pagare il referendum del 3 giugno. Che tutti ora a parole vorrebbero evitare ma che, se non accadranno sorprese, finirà per essere effettuato. Se infatti il presidente Cota spinge per trovare un accordo che annulli la consultazione (abrogazione della legge vigente e firma di un documento unitario con l’opposizione), nel centrodestra c’è chi come l’assessore Claudio Sacchetto o il consigliere Pdl Gian Luca Vignale non vuole però fare eccessive concessioni al centrosinistra. Il risultato è un muro contro muro che dovrà essere risolto entro lunedì al massimo, pena la convocazione dei comizi. «La Giunta, la maggioranza e la minoranza – è l’appello di Pedrale – devono avere uno scatto di responsabilità. Con buona volontà si può evitare il referendum » . All’opposizione, divisa anch’essa, non basta. «Vogliamo un documento politico che fissi nero su bianco i punti dettagliati di una nuova legge» replica il capogruppo Pd Aldo Reschigna, mentre in ordine sparso Buquicchio (Idv) chiede l’approvazione della propria proposta di legge e Cerutti ( Sel) « l’assunzione dei quesiti all’interno della finanziaria».