I contribuenti italiani possono pure mettersi il cuore in pace. Perché il peggio deve ancora venire. Secondo gli analisti della Cgia di Mestre, che hanno fatto le pulci alle relazioni tecniche di Camera e Senato, le manovre varate dal governo Monti per centrare l’inedito obiettivo del pareggio di bilancio (l’ultimo a esserci riuscito è stato infatti Quintino Sella nel 1870) faranno sentire i loro reali effetti solo a partire dall’anno prossimo. «Ad oggi avverte infatti il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi le famiglie italiane non hanno ancora subito nessun serio contraccolpo economico: il conto, infatti, si ferma tra i 500 e i 600 euro. Praticamente solo il 7 per cento della cifra totale che dovranno spostare nel prossimo triennio». E qui arrivano le note dolenti: da oggi al 2014, ogni famiglia dovrà mettere in conto di versare nelle casse dell’erario una media di 8.200 euro. Una proiezione ottenuta ripartendo i costi delle finanziarie decise dall’esecutivo dei professori per il triennio 2012-2014, per un totale di 87,3 miliardi di euro di tasse in più.
Tutti i particolari su CronacaQui in edicola il 27 aprile