La chiusura dell’indagine è avvenuta in tempi record, neppure quattro mesi dopo il tragico incidente nel quale ha perso la vita il piccolo Alessandro Sgrò, il bambino di 7 anni travolto e ucciso da un’auto pirata in corso Peschiera, lo scorso 3 dicembre, mentre attraversava sulle strisce pedonali in compagnia della mamma Simonetta e del padre Calogero: la prima se l’era cavata con fratture di poco conto, il secondo è tuttora ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. La firma sul tradizionale 415 bis è stata messa nei giorni scorsi dal sostituto procuratore Gabriella Viglione, il magistrato che si occupa dell’inchiesta. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari verrà adesso notificato ai difensori dei due indagati. Indagati che portano i nomi di Alessandro Cadeddu e Francesco Grauso. Entrambi sono originari di Aosta ed entrambi sono rinchiusi in carcere dal 17 gennaio di quest’anno, giorno del loro arresto. Un arresto avvenuto 44 giorni dopo la tragedia di corso Peschiera. Cadeddu, 34 anni, si trovava alla guida della Renault Clio che investì il piccolo Alex e i suoi genitori. Grauso, 26 anni, è il proprietario di quell’auto. Auto che dopo il terribile impatto proseguì la propria folle corsa, facendo perdere ogni traccia. Solo l’eccezionale lavoro effettuato dagli agenti della polizia municipale di Torino ha quindi permesso di risalire all’identità dei due pirati della strada.
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