Dieci anni dopo l’omicidio, il processo sul delitto Scarsella è da rifare. L’ha deciso la corte d’Appello di Brescia, che ha accolto l’istanza di revisione e fissato la data della prima udienza. Si comincerà il prossimo 20 giugno alle 12. E sul banco degli imputati siederà lo stesso uomo che per l’uccisione del parrucchiere di Verolengo è già stato condannato a 30 anni in via definitiva. Si chiama Laurentiu Ulian, ha trascorso gli ultimi dieci anni in una cella alle Vallette, e ora chiede che la sua posizione venga rivalutata alla luce di nuovi elementi emersi nel frattempo. A rivelarli fu un pentito. Un detenuto croato che, dal carcere di Vercelli, nell’estate del 2008, chiese e ottenne un incontro con il pm Enrica Gabetta. Disse che Laurentiu Ulian «non c’entrava niente». E raccontò che a sfondare il cranio di Franco Scarsella in un bosco non lontano da Chivasso il 4 agosto 2002, fu il figlio di un boss.
L’articolo di Stefano Tamagnone – tamagnone@cronacaqui.it su CronacaQui in edicola il 18 aprile