Erano pronti a dare il benvenuto a camion e trivelle, ma la cinquantina di attivisti No Tav che da domenica presidiavano la Val Clarea e l’ingresso su strada dell’Avanà, sono rimasti delusi: l’arrivo in valle degli operai della Cmc, l’azienda che si dovrà occupare del tunnel geognostico, non coincide con l’arrivo delle macchine per gli scavi. Prima, infatti, è necessario procedere con le operazioni di indagine archeologica e con il disboscamento delle zone da poco entrate a far parte del cantiere della Maddalena di Chiomonte. Di questo si sono occupati i pochi operai che ieri mattina si sono messi al lavoro oltre le reti sotto l’occhio attento di alcune decine di No Tav.
L’appuntamento, al grido di «tutti in Clarea contro la Cmc» lanciato da Alberto Perino, era per le sette di ieri mattina ma, complici la giornata lavorativa e il maltempo, hanno risposto in pochi: una trentina si sono trovati al campo sportivo di Giaglione per raggiungere la Val Clarea mentre gli altri hanno presidiato fin dal pomeriggio di domenica il cancello della centrale idroelettrica: da qui, infatti, si pensava sarebbero passati i camion della nuova ditta incaricata dei lavori da Ltf.
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