Da una parte i conti del 2011, un anno che, come ha detto il presidente John Elkann, «ci ha cambiato per sempre con lo spin off e l’acquisizione della quota di maggioranza di Chrysler». Dall’altra la conferma dei target 2012 del gruppo Fiat, con ricavi previsti superiori ai 77 miliardi e un utile netto tra 1, 2 e 1,5 miliardi euro. In mezzo i “soliti” problemi del Belpaese, sui quali ha puntato il dito Sergio Marchionne: «Il mondo – ha detto l’amministratore delegato del Lingotto – è cambiato, la Fiat come azienda è cambiata radicalmente, anche l’Italia deve adattarsi. Non ha più senso parlare di Fiat come un’azienda italiana o europea: Fiat è una multinazionale. E mi fa piacere che di recente anche il presidente Mario Monti abbia riconosciuto questo cambiamento » . Marchionne ha fatto riferimento alle parole del premier sulla libertà di una impresa di «scegliere per i suoi investimenti le localizzazioni più convenienti» senza per questo essere «oggetto di permanente scrutinio investigativo ». «Ha centrato il cuore della questione», ha precisato.
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