Dallo scorso ottobre, con l’introduzione del bigliettaio a bordo della linea 4, i “portoghesi” e i potenziali viaggiatori a scrocco sui tram torinesi si sono drasticamente ridotti. Solo sulla metropolitana leggera, i 60 assistenti alla clientela che ogni giorno viaggiano tra Falchera e Mirafiori hanno venduto a bordo dei mezzi 58.582 biglietti a prezzo maggiorato fino all’aumento delle tariffe costavano 1,50 euro e, dopo il 6 febbraio, 2,50 euro – elevando 2.171 multe. La sperimentazione è proseguita, dal 12 dicembre, sulla linea 3, sulla quale hanno prestato servizio 12 controllori al giorno, con un risultato di 4.22 biglietti venduti a prezzo maggiorato e 798 multe.
L’ultima linea sulla quale Gtt ha scelto di impiegare gli assistenti a bordo è la 10, sulla quale il servizio è partito da appena dieci giorni ottenendo già buoni risultati, con 12 addetti impiegati ogni giorno, 537 biglietti venduto e 194 multe. Dalla somma di verbali e biglietti “salvamulta” è possibile ricavare, in media, il numero di chi viene pizzicato mentre tenta di viaggiare gratis sui mezzi pubblici: ogni giorno, da ottobre a oggi, i controllori esterni che si sono aggiunti al personale Gtt a bordo delle vetture, hanno elevato 19 contravvenzioni sul 4, 11 sul 3 e 19 sul 10, con una media di 507 biglietti venduti sul 4, 58 sul 3 e 54 sul 10.
La sperimentazione continuerà nei prossimi mesi sugli altri tram che circolano sotto la Mole, fino alla scadenza del l’appalto vinto dalla Rear, quando il personale esterno all’azienda di trasporti sarà sostituito da personale Gtt. Secondo il capogruppo delle Lega Nord, Fabrizio Ricca, la sperimentazione sarebbe stata «un fallimento ». «I 60 operatori che viaggiano sulla linea 4 costano circa 130mila euro al mese, a fronte di un utilizzo della famosa “metropolitana leggera” da parte di 70mila utenti al giorno. Anche ammettendo che di questi il 50% sia in possesso di abbonamento, ne restano 35mila al giorno che, se pagassero il biglietto, porterebbero 10 milioni di euro di incasso a ll ‘ anno. Insomma, basterebbero a risolvere i problemi economici di Gtt».