Potrebbero esserci una o più bombolette spray all’origine della serie di esplosioni che hanno generato l’incendio alla Lafumet srl, l’azienda di smaltimento rifiuti di Villastellone. A rivelarlo sono stati i consulenti del procuratore Raffaele Guariniello, che nella giornata di ieri hanno consegnato al magistrato un primo rapporto sulla dinamica dell’incidente. Lo stesso magistrato ha nel frattempo indagato per lesioni e disastro colposo l’amministratore delegato dell’azienda, Sergio Marchiaro. Le fiamme che si sono propagate nello stabilimento hanno causato il ferimento di cinque operai che lavoravano nel reparto fusti: sono rimasti ustionati, quattro di loro in maniera grave.
La prima esplosione sarebbe quasi certamente partita dal macchinario utilizzato per triturare e compattare i rifiuti, ma anche per compattare le bombolette spray. Poi a quella prima esplosione ne sarebbero seguite altre. Una serie di esplosioni. Esplosioni che avrebbero quindi generato il successivo incendio capace di ferire in maniera grave quattro operai in servizio nel reparto fusti e in maniera lieve un quinto lavoratore. In realtà, sarebbero numerosi i punti da cui avrebbe potuto avere origine il primo scoppio, ma dalle testimonianze finora raccolte e, soprattutto, dalle prime analisi effettuate dai collaboratori di Guariniello, starebbe prendendo sempre più piede l’ipotesi che a generare la prima esplosione sia stata la macchina con la quale venivano compattate le bombolette spray.
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