Rosanna ha gli occhi stretti in un sorriso, che quasi sembrano scomparire nel suo viso, tanto è grande la sua gioia. La piccola Aurora, che è rannicchiata nel calore della sua tutina bianca, invece ha gli occhi chiusi perché dorme e non sa che cosa stia succedendo intorno a lei. Lei che è la prima bimba nata dopo un autotrapianto di tessuto ovarico. È venuta al mondo ieri mattina alle 9,37 e pesa 3 chili e 670 grammi. Aurora – “speranza” per i suoi genitori, Michele Megale, 29 anni, elettricista, e Rosanna Mereu, 28, impiegata, che vivono a Torino – è il primo caso italiano e al mondo di bimba nata attraverso un autotrapianto di tessuto ovarico a cui è stata sottoposta la sua mamma, che sarebbe stata condannata a sterilità dopo una potente chemioterapia messa in campo per superare un trapianto di midollo osseo all’età di 21 anni. E l’ospedale Sant’Anna è la culla di un miracolo di così ampia portata.
Rosanna era affetta da una forma di beta talassemia, per questo, giovanissima, era stata sottoposta ad un trapianto di midollo osseo. Il trapianto però richiedeva una preventiva chemioterapia ad alte dosi che l’avrebbe certamente resa sterile. Per questo fu indirizzata dai medici ad un autotrapianto di tessuto ovarico, prima della chemioterapia, unico modo per preservare il suo desiderio di maternità.
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