Anna si è laureata col massimo dei voti: 110 e lode. È diventata dottoressa in psicologia e potrà realizzare il suo sogno, diventare un’educatrice. È emozionata ed è seduta sul suo letto, Anna, in una stanza della rianimazione delle Molinette. Indossa il suo pigiama ed è felice. La sua voce arriva attraverso un microfono infilato dentro al caschetto che le permette di respirare. Vicino alla sua gamba c’è il risultato di tanto studio. La tesi, che racconta il senso dell’esperienza scolastica degli adolescenti dal punto di vista di dieci famiglie. «Sono contenta di essere arrivata fino a qui, ho studiato cinque anni – racconta, misurando le parole -. Lo volevo davvero, anche se qualche volta ho pensato di non farcela».
La storia di questa venticinquenne piemontese è anche una bella storia che spiega il senso profondo della donazione. Già, perché ad Anna sono stati trapiantati due polmoni per colpa di una fibrosi cistica che aveva sin dalla nascita, senza i quali non avrebbe potuto vivere. «Sono stata fortunata, perché ci sono persone che li attendono per molti anni». Poi l’estrazione di un dente, un’infezione e pure una grave polmonite che l’ha portata in rianimazione.
Oggi l’emozione si legge negli occhi di tutti. A partire da papà Giorgio. «È tutto merito della sua voglia di affrontare la sua tesi, che credo sia stato il motivo che ha migliorato le sue condizioni di salute nelle ultime settimane».
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