Vogliono vederci chiaro i familiari di Angela Venturino, 36 anni, morta all’ospedale di Susa per dissezione dell’aorta, dopo un ricovero durato 18 ore. E difatti, hanno presentato un esposto in Procura, dove ora è stata aperta una inchiesta.
Angela aveva partorito otto giorni prima in quello stesso ospedale il suo bambino. Mercoledì scorso si era presentata per una visita di controllo del neonato. La donna, che nei giorni precedenti aveva confidato ad alcuni conoscenti di sentirsi stanca e debole, lamentava dolori allo stomaco e così ha preferito rivolgersi al pronto soccorso dove è stata messa sotto osservazione. «Abbiamo fatto tutti gli esami del caso, l’angiotac polmonare non ha rilevato segnali di rischio» spiega il primario del pronto soccorso, il dottor Attilio La Brocca. Ed infatti, nessuno si era preoccupato, nemmeno Angela che, anzi, aveva chiesto di essere dimessa, addirittura aveva telefonato a un’amica sostenendo di sentirsi molto meglio. «Ma l’abbiamo tenuta sotto osservazione per scrupolo» prosegue il primario. Non più di una mezz’ora prima che il suo cuore si fermasse, la donna era salita nei reparti di degenza dove si trovava il marito, anche lui ricoverato dopo un incidente in alpeggio. I due infatti, erano margari. Risiedevano a Meana, ma in questo periodo vivevano divisi tra un alpeggio al Colle delle Finestre e una cascina in ristrutturazione ai Bertassi, Avigliana.
L’articolo di Carlotta Rocci su CronacaQui in edicola il 21 luglio