Se già l’arrivo in Italia di quelle armi era stato un vero e proprio giallo internazionale, adesso la loro sparizione rischia di essere ancora più misteriosa. Missili, kalashnikov, razzi anticarro, munizioni: c’era di tutto in una nave sequestrata nel 1994 grazie alle indagini di due magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Torino, Paolo Tamponi e Onelio Dodero. E adesso quelle armi sono svanite nel nulla, una sparizione sulla quale è stato posto il segreto di Stato.
L’INCHIESTA TORINESE
La vicenda di queste duemila tonnellate di armi da guerra inizia quando vengono trovate nascoste sulla nave portacontainer maltese Jadran Express, bloccata nel canale di Otranto da un cacciatorpediniere Nato nel marzo ’94 grazie all’interessamento dei servizi segreti ucraini. L’indagine vede coinvolte due società torinesi gestite da un bulgaro. Ufficialmente si trattava di due cartolerie, ma in realtà erano solo attività fantasma create per coprire un traffico d’armi tra la Croazia e i paesi dell’ex Urss.
L’articolo di Claudio Neve su CronacaQui in edicola il 20 luglio