La Torino-Lione è salva, il Governo ha reinserito nella manovra il ripristino della commissione Via (Valutazione impatto ambientale) e il progetto potrà così essere approvato a breve. Ha vinto, questa volta, il pressing dei politici piemontesi schieratisi dalla stessa parte per difendere gli interessi del territorio, nel giorno in cui oltretutto il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Comunità montana che chiedeva di sospendere il cantiere della Maddalena. Una doppia vittoria, un «Tav 2 – No Tav 0» per usare le parole del deputato Pdl Agostino Ghiglia. Se i tempi romani saranno rispettati, dunque, entro la fine del mese il documento avrà il nullaosta del Via e sarà sulla scrivania del Cipe (il comitato interministeriale per la programmazione economica) da cui passano tutte le grandi opere che necessitano di finanziamento. In questo modo, con l’approvazione del tunnel di 57 chilometri fra Italia e Francia, verranno rispettate tutte le condizioni poste dall’Unione europea (dopo l’apertura del cantiere di Chiomonte e l’accordo intergovernativo che sarà firmato a settembre) per confermare la prima tranche di fondi stanziati, quei 672 milioni già a rischio tagli per i ritardi sul crono-programma.
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