C’è anche un gioielliere torinese, Giacomo Lorusso, 45 anni, nella banda di sinti autori di almeno 60 truffe ai danni di anziani a Milano, in altri comuni della Lombardia e in tutto il Nord Italia. All’interno dell’organizzazione criminale il suo ruolo era di ricettatore di preziosi sottratti agli anziani con la truffa. L’uomo smontava, fondeva e poi rivendeva i monili rubati e nel suo negozio sono stati trovati 30 orologi di provenienza sospetta. Secondo gli inquirenti, l’uomo era tenuto sotto scacco dai nomadi con l’usura.
Il capo dell’organizzazione era il padre della famiglia Vailatti, Felice, 64 anni, pluripregiudicato e nullafacente, ma con un tesoro di circa un milione di euro su diversi conti correntibancari ed era in grado di falsificare i documenti per agevolare il regime carcerario dei parenti arrestati. Era lui a coordinare tutto: compresi i rapporti con gli avvocati di fiducia; il capo era anche pronto a restituire totalmente il maltolto, quando qualcuno veniva riconosciuto dalle vittime. Normalmente, però, il bottino finiva investito in titoli di stato, azioni, appartamenti e in un altro lucroso business: l’usura. Il modus operandi utilizzato nelle truffe era sempre il medesimo.
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