Il gioco (legale e illegale), comprese le scommesse su eventi sportivi, considerati i rischi giudiziari limitati e l’ingente giro d’affari, è diventato la nuova frontiera della criminalità organizzata. È questa la conclusione cui è giunta la commissione Antimafia nella relazione sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito ed illecito. «’Ndrangheta, camorra, Cosa Nostra, criminalità pugliese e criminalità sarda – ha detto il relatore, il senatore Idv Luigi Li Gotti – sono tutte coinvolte attraverso il corollario di reati che si affiancano al settore: non c’è regione d’Italia che sia immune dal fenomeno. E ad aggravare il problema c’è l’offerta vastissima via Internet, che sfugge praticamente ad ogni tipo di controllo».
Il Piemonte, naturalmente, non ne è esente, anzi, la regione si piazza ai primi posti, tra quelle scelte dalle mafie, come luogo dove avviare e sviluppare attività, apparentemente legali, ma che ne innescano altre, criminali, come il riciclaggio, l’usura, l’estorsione e la ricettazione. Lo spaccato dell’Antimafia (una relazione di 94 pagine) conferma, di fatto, gli scenari emersi dall’op erazi one “Minotauro”.
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