«È un dato oggettivo che Laura (nome di fantasia, ndr) all’età di 33 anni ha un vissuto di abnorme isolamento dal mondo esterno con disturbi della personalità sui quali ha sicuramente inciso la condotta di prolungata vessazione fisica e psicologica attuata dal padre Michele Mongelli» . È quanto sottolineano i giudici Walter Maccario, Filippo Ottaviano Russo e Irene Strata, della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Torino, nelle 54 pagine con cui motivano la sentenza di condanna pronunciata lo scorso 23 maggio nei confronti di Michele e Giuseppe Mongelli, padre e figlio ribattezzati “gli orchi della Falchera” perché responsabili di prolungati abusi sessuali in famiglia. Padre e figlio (assistiti dagli avvocati Antonio Genovese, il primo, e Antonio Foti, il secondo) condannati rispettivamente a 10 e 9 anni di reclusione. Le parti civili erano assistite dagli avvocati Giulio Calosso (legale di Laura) e Tiziana Delfanti (per una delle figlie di Giuseppe).
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