Da tre giorni ha iniziato lo sciopero della fame e ha smesso di fare le punture di insulina indispensabili per la sua salute per protestare contro la crisi e la disoccupazione dei suoi tre figli. Una strada coraggiosa quella intrapresa da Mario D’Antino, 57 anni, disabile da quasi dieci anni, che in questi giorni sta mettendo a rischio anche la sua vita per il futuro della prole. L’uomo, infatti, è costretto a vivere su una sedia a rotelle dal 2002, l’anno in cui sono iniziati i suoi guai e quelli della sua famiglia. Mario, allora carrellista, ha dovuto smettere di lavorare e quindi di percepire lo stipendio che per un capofamiglia è tutto, o quasi. Tutta colpa del diabete che gli ha provocato una cancrena ai piedi con conseguente rischio di amputazione degli arti sventato, ma solo in parte. I medici dell’ospedale San Giovanni Bosco sono riusciti a salvare le gambe, ma non hanno potuto fare nulla per quattro dita dei piedi. Così, a soli 48 anni, si è ritrovato senza lavoro e con una salute sempre più precaria. Negli anni seguenti la cecità ha preso completamente il sopravvento costringendo la moglie e i tre figli, Simone, Francesco e Diego, ad occuparsi in tutto e per tutto del padre.
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