Ci sono dolori che non una madre non dovrebbe mai provare, dolori che a un genitore dovrebbero essere risparmiati. Come quello di apprendere della morte del proprio figlio dai giornali, dalla televisione o da un sito Internet. Molti genitori di tossicodipendenti, in fondo, sanno che uno scenario come questo può materializzarsi in ogni momento, l’incubo può concretizzarsi. Eppure, dicono in molti, è sempre meglio che non sapere.
Anna e Marco (in questa vicenda useremo esclusivamente nomi di fantasia), 33 e 28 anni, li hanno trovati abbracciati tra le frasche del parco della Colletta, sabato pomeriggio. Lui era riverso sulla schiena, a petto nudo, il viso piegato leggermente verso destra. Lei era china su di lui, abbracciata, con la testa voltata, come due giovani amanti che dormano tra l’erba, due ragazzi in cerca di un romantico rifugio, in fuga dall’afa. Invece erano morti, stretti nel freddo abbraccio di una overdose che li ha presi entrambi. Accanto ai loro corpi, hanno annotato i soccorritori, c’erano siringhe e il necessario per il “buco”. Sulle loro braccia, i segni delle iniezioni.
Una maledetta partita di eroina “killer”, sospettano i poliziotti. Come capita a ogni estate. Scattano le indagini. Ma la priorità è dare un nome ai due ragazzi, avvisarne i famigliari. In poco tempo gli agenti scoprono che i due abitavano insieme in provincia di Cuneo. Ma di lui non riescono a scoprire niente.
Ci pensa il destino. Beffardo. La madre di Marco, che chiameremo Mirella, 58 anni, abitante a Marzabotto in provincia di Bologna, da giorni non riesce ad avere notizie del figlio. La sua angoscia è accresciuto da una notizia letta su un sito Internet: due fidanzati morti abbracciati per una overdose in un parco di Torino. Dapprima la tentazione di non crederci, di rifiutare l’amara realtà. Sul sito i nomi non ci sono, ma le età sì: e corrispondono a quelle di Anna e Marco. Mirella ha bisogno di sapere, ha bisogno di conferme. E quelle arrivano quando si reca dai carabinieri di Marzabotto: ai militari, infatti, sono bastate poche telefonate ai poliziotti di Torino per scoprire la verità. Quel povero corpo stroncato da un killer implacabile, assieme al suo amore, è quello del suo Marco.