«Solo lacrimogeni e scudi per proteggerci da sassi e bombe ». Così si è difesa la polizia, così è riuscita a tenere il “forti no” della Maddalena. Dall’al tra parte, invece, una serie di armi “proprie” e “improprie” tipiche non di un esercito improvvisato, ma di un’autenti ca «organizzazione paramilitare ». E alle sette di sera di domenica, i “combattenti” vestiti di nero hanno abbandonato il campo di battaglia lasciando sul terreno, come il più classico esercito sconfitto, le armi usate per l’assalto. «Via, andiamo via, in fretta. Prima che ci chiudano», urlavano i “capisquadriglia” dei “Black bloc”. Temevano di esser presi alle spalle, cioè dai viottoli di montagna da gruppi di Finanzieri e dal corpo dei rapaci” dei carabinieri, i “Cacciatori di Calabria”. Hanno lasciato i monti in fretta, sulle alture avevano nascosto borse e zaini che contenevano vestiario, giusto il tempo per cambiare maglietta e pantaloni e poi via, fino ad auto, furgoni e alla stazione.
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