Mentre si avvicina il momento dello sgombero dell’area della Maddalena e salgono le preoccupazioni per eventuali scontri tra i No Tav arroccati a Chiomonte e l’imponente spiegamento di forze dell’ordine che dovranno consentire l’avvio dei cantieri, proseguono le polemiche sia a Torino, dove ieri c’è stato un ennesimo scontro politico, che a Chiomonte, teatro di un atteso consiglio comunale e di un botta e risposta tra il sindaco e i manifestanti.
LA POLEMICA
Nel capoluogo, ad attaccare è stato ancora l’onorevole Stefano Esposito ( Pd) che ha messo nel mirino i ministri Maroni e Matteoli, che il giorno prima avevano confermato l’avvio del cantiere: «Soprattutto da Matteoli ci si aspetta qualcos’altro di più concreto ed urgente, ovvero che apra i cordoni della borsa e stanzi una parte sostanziale delle risorse promesse per il piano strategico della Provincia, per il trasporto pubblico locale e il nodo di Torino, per le compensazioni». La risposta è arrivata poco dopo dall’onorevole Stefano Allasia (Lega Nord): «Questo è il Governo del fare. Maroni ha dimostrato di essere all’altezza del suo incarico e non deluderà nessuno, tantomeno i piemontesi. Siamo certi che le cose andranno per il meglio e che quest’opera così importante verrà realizzata. Non come Esposito, che di fronte alla minima difficoltà, invoca l’intervento dell’esercito».
L’articolo di Carlotta Rocci su CronacaQui in edicola il 24 giugno