Dopo mesi di ricerche e verifiche, gli uomini del commissariato Centro hanno scoperto l’identità dell’uomo che avrebbe assistito alla morte per asfissia del docente di musica Antonio Bonavista senza chiamare i soccorsi, un decesso avvenuto in seguito a una pratica erotica estrema la notte tra il 30 e il 31 gennaio scorso in una mansarda di via Rossini.
È un giovane marocchino di appena 20 anni – regolare e senza fissa dimora, con vari precedenti per furto e rapina – che al momento è indagato per il reato di omissione di soccorso. Le indagini hanno confermato che il giovane magrebino era a casa di Antonio Bonavista la notte in cui il 45enne professore di educazione artistica morì.
L’articolo di Thomas Ponte su CronacaQui in edicola il 22 giugno