Impiccato con un lenzuolo alla grata del bagno. Ha scelto di morire così, l’altra sera, Aisan Saadami, 31 anni, egiziano. Ma gli agenti della polizia penitenziaria sono riusciti ad evitare che il tragico bilancio di morte nel carcere torinese salisse ancora. Dimesso dall’ospedale dopo qualche ora, ieri pomeriggio ha incontrato il suo avvocato e ha spiegato di averlo fatto perchè non sopportava di stare dietro le sbarre per una colpa che ritiene non sua. E che i 350 chili di hashish trovati dai finanzieri nel suo garage «erano stati portati lì da un altro».
CINQUE IMPICCATI
Saadami è il quinto detenuto del Lorusso e Cutugno che ha cercato di togliersi la vita nell’ultimo mese. E per i primi tre non c’è stato niente da fare. Abdel Aziz K., il 18enne marocchino che ha tentato di uccidersi sette giorni fa, continua invece a lottare tra la vita e la morte. Il giovane, accusato di aver fatto sesso con due sorelle minorenni, era arrivato al Pronto Soccorso il 9 giugno.
L’articolo di Stefano Tamagnone su CronacaQui in edicola il 17 giugno