È partito il countdown per i due giorni di festa non stop dedicati a San Giovanni e, come vuole la tradizione, l’estro folkloristico dell’As sociassion Piemontèisa si è messo in moto tra la vie della città. È così cominciato ieri il lungo percorso tra i luoghi istituzionali di Torino, che anticipa le celebrazioni del 23 e del 24 giugno. Vestiti di tutto punto, con tanto di stendardi al seguito, Gianduja, Giacometta & Co hanno affollato la redazione di CronacaQui, per un saluto ufficiale e per l’immancabile consegna del pane. Nell’era della tecnologia più all ‘ avanguardia, la tradizione dall’accento piemontese torna così a farsi sentire forte e chiara, risvegliando le radici storiche della città con un rigoroso programma di festeggiamenti. Giovedì 23, oltre 2.000 figuranti in costume partiranno da piazza Carlo Felice, faranno tappa in Regione, recluteranno l’assessore Michele Coppola, e poi, dritto al Duomo. Offerta di ceri, arance e pane, prima di raggiungere il Comune, salutare il sindaco Piero Fassino e presentare – come di consueto -, gli sposi di giugno. Ultima sosta, piazza Castello, dove i bambini balleranno la Monferrina e sarà finalmente acceso, al calar del sole, l’immancabile falò. E ancora spettacoli, con Meneghino, Arlecchino e Pulcinella, tra canti e balli, orchestrati dalla City Band di Val della Torre. «La festa di San Giovanni l’ho introdotta io nel ’71 dopo oltre 120 anni di assenza ha raccontato ieri in redazione Andrea Flamini, il Gianduja dell’Associassion Piemonteisa , nonché uno dei padri del folklore nazionale -. Ho fatto una scelta di vita, dedicandomi ad un’associazione che vuole mantenere vivo l’interesse per la tradizione popolare».