«Mafia e ‘ndrangheta interagiscono anche con il mondo della politica, una questione che non va sottovalutata e di questo la politica deve farsi carico, trovando i modi per reagire e combattere. Deve alzare la guardia e reagire con forza al l’emergere di questi fenomeni che, anche se non sono reati, sono comportamenti francamente inopportuni ». Aldo Corgiat, sindaco di Settimo e leader di Sinistra in rete, una delle più nutrite correnti del Pd, punta il dito sulle collusioni (gli incontri, le telefonate, gli intrecci) tra politici ed esponenti della criminalità organizzata emerse nell’indagine Minotauro e sprona la politica a trovare delle soluzioni per mettere un freno a queste infiltrazioni. Come? «Dando la possibilità agli amministratori pubblici – ha suggerito Corgiat – di essere informati sui cittadini che siano stati condannati o pesantemente implicati con imputazioni mafiose».
L’operazione Minotauro ha scoperchiato una bruttissima pentola, nella quale sono finiti anche esponenti di primo piano della politica piemontese. Che cosa ne pensa?
«Prima di tutto, va doverosamente dato un grosso ringraziamento alle forze dell’ordine per la vasta operazione di lotta alle infiltrazioni mafiose. Ma proprio perché si tratta di un’operazione molto vasta, bisogna porre particolare attenzione a distinguere i livelli di responsabilità diversa che emergono, tra i comportamenti che sono reati e quelli che non lo sono».
L’intervista su CronacaQui in edicola il 14 giugno