No alla Tav, sì al Giro. È questa in sostanza la posizione di chi in Valle di Susa ci vive ma che non sale sulle barricate per opporsi all’avvio dei cantieri.
Giovani e pensionati, uomini e donne a passeggio a Susa il giorno dopo l’ennesimo tentativo di far partire i lavori sono sostanzialmente tutti sulla stessa lunghezza d’onda, anche se un po’ meno “oltranzisti” degli aderenti ai movimenti: nessuno deve fermare i ciclisti, ma il treno veloce non si deve fare.
«Sono una No Tav convinta – spiega Costanza, mentre aspetta clienti fuori dal suo negozio – ma contesto alcune forme di lotta adottate negli ultimi tempi. Credo che tutti abbiano diritto ad esprimere le proprie idee e contesto chi sta cercando di boicottare le nostre aziende. Bisogna rispettare il diritto al lavoro e il pensiero di tutti. Facciamoli scavare a Chiomonte, così quando troveranno l’amianto capiranno anche loro che questi lavori non si possono fare». Seduti all’ombra di un albero, Maria Grazia, Franco e Rosetta sono a Susa solo per una breve gita. «Ma abitiamo a Oulx, è alta valle ma è sempre Valle di Susa» e quindi ci tengono a dire la loro. «Anche noi propendiamo più per il no – spiega Franco -, però capiamo che c’è anche il problema del lavoro » . « Per fortuna – ribadisce Rosetta – noi non abbiamo difficoltà di questo tipo, però sappiamo che in questo momento non è così per tutti. E magari questi cantieri per tante famiglie potrebbero essere un’occasione». «Però pensare di bloccare il Giro d’Italia è un’idea sbagliata – conclude con una battuta Maria Grazia . Anzi, sarebbe meglio se cogliessero l’occasione per rifare le strade che da queste parti sono in condizioni pessime».
L’articolo di Claudio Neve e altri particolari su CronacaQui in edicola il 25 maggio