Clonavano e truccavano le macchinette del videopoker e con ricatti e minacce ne imponevano l’uso a vari negozianti della provincia di Torino. Un’attività redditizia, tanto da diventare una delle prime fonti di guadagno per la ‘ndrangheta in città.
I carabinieri della compagnia di Chivasso, agli ordini del capitano Dario Ferrara, hanno scoperto il laboratorio clandestino dove le macchinette venivano preparate. Era a Rivoli, in provincia di Torino.
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