Saranno anche ospitati in albergo, ma per i profughi arrivati dall’Africa la permanenza a Rivarolo non sarà una vacanza. Come dimostra il fatto che dopo soltanto un paio di giorni di permanenza nella cittadina canavesana, si stanno già organizzando, in accordo con l’amministrazione, per essere utili. Armati di scope e palette si sono messi a pulire il viale antistante l’hotel, a togliere le foglie secche e a ripulire le caditoie. Con buona pace del sindaco che probabilmente non osava sperare tanto.
Fabrizio Bertot dopo aver subito la decisione calata dall’alto, si trova infatti a dover fronteggiare una situazione inaspettata. «Queste persone si annoiano senza far niente – ha spiegato Bertot -, erano in Libia per lavorare. Stare in un luogo straniero, senza comprenderne la lingua (solo alcuni parlano un inglese rudimentale ndr), nell’ozio più completo non è semplice. Così si sono resi disponibili a fare piccoli lavori. Ora ci stiamo organizzando di conseguenza».
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