Una ragazza viene abbandonata davanti all’ingresso del pronto soccorso del Maria Vittoria in piena notte. Ha due proiettili in corpo, nessun documento con sè. «I’m from Nigeria» («sono nigeriana»), riesce a dire agli infermieri che la soccorrono. Ma quando le chiedono chi sia stato a spararle chiude gli occhi e finge di non capire. Non è grave. Ma ha tanta paura. Teme che chi le ha sfregiato una gamba e una spalla con il piombo la prossima volta prenda meglio la mira e completi l’opera. In certi ambienti, del resto, non si scherza. E i conti, quando qualcuno sgarra, si pagano con il sangue.
Il resto dell’articolo di Stefano Tamagnone – tamagnone@cronacaqui.it solo su CronacaQui in edicola
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