Prima del confronto finale, un’unica condizione. «Niente colpi bassi», si raccomanda il direttore di Sky Tg 24, Emilio Carelli, reduce da un faccia a faccia tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti che non ha risparmiato strascichi giudiziari. Il fair play a Torino non mancherà e non c’è da stupirsi più di tanto, guardando l’andamento della campagna elettorale all’ombra della Mole.
«Per carità, io mi alzo e lo abbraccio pure», ha assicurato Coppola, costringendo lo sfidante al sorriso. Il punto più teso del confronto si toccherà con i due contendenti impegnati a spartire meriti e demeriti tra amministrazione comunale, enti locali e governo. Fassino avrebbe voglia di controbattere e, a denti stretti, si lascia andare a qualche commento un po’ pepato. «Così si raccontano balle ai cittadini », «fai demagogia» e, al massimo, «non avere la lingua biforcuta».
Coppola e Fassino si trovano agli antipodi su due temi caldi della campagna elettorale. Il primo è il debito accumulato dalla Città di Torino. «Un indebitamento da investimenti per cui la città non ha ridotto i servizi», per «opere che rimarranno » , secondo Fassino, mentre per Coppola resta la necessità di «aggredire la macchina comunale», snellirla fin dai primi giorni di un eventuale mandato ed « evitare sprechi » . Come la biblioteca commissionata all’architetto Bellini, «16 milioni di euro per una parcella di un progetto mai realizzato».
L’articolo di Enrico Romanetto su CronacaQui in edicola il 12 maggio