Per un po’ ha pensato di essersela cavata con un graffio. Un minuscolo taglietto sul miÂgnolo della mano sinistra per cui sarebbe bastato uno dei cerotti che vende a decine ogni giorno. Una cosa da niente, quando si viene aggrediti da un rapinatore armato di pistola e lo si riesce a consegnare alle forze dell’ordine rimanendo praticamente illesi. Quel rapinatore, però, è risultato sieropositivo. E con quel graffio sul mignolo, per il titolare di una farÂmacia del centro assalita lunedì seÂra, è incominciata la seconda parte dell’incubo.
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La prima è durata una manciata di secondi, ed è rimaÂsta impressa nella memoria del sisteÂma di sicurezza. Sono da poco passate le 19, quando le telecamere all’interno del negozio riprendono l’ingresso del bandito. Indossa un capÂpello e gli occhiali da sole, e dalla borsa che porta a tracolla estrae una pistola. La punta conÂtro il titolare, gli ordina di aprire la cassa e si avvicina al bancone. Dal retro, però, arriva un collega del farmacista e i due uomini in camice decidono di reagire.
L’articolo di Stefano Tamagnone su CronacaQui in edicola il 12 maggio