Missione fallita. Il treno carico di scorie nucleari che circa duecento persone, tra “No nuke”, attivisti del movimento “No Tav” ed esponenti dei centri sociali hanno cercato di bloccare alla stazione di Avigliana è arrivato a destinazione a Le Hague, in Francia. Ma in bassa valle di Susa è stata una notte di scontri. I manifestanti si sono radunati alla stazione in tarda serata, armati delle bandiere bianche del movimento no Tav e di quelle gialle del no al nucleare. Una cinquantina di loro si è stesa sui binari in attesa del convoglio carico di combustibile nucleare in arrivo dal deposito Avogadro di Saluggia, nel vercellese. L’obiettivo era bloccare il treno in stazione come già era successo il 7 febbraio con il primo degli otto carichi di scorie programmati, diretti in Francia. In quel caso il convoglio aveva subito uno stop forzato in valle di Susa, ma era poi ripartito regolarmente.
L’operazione è scattata alle tre e mezza. Di corsa e manganelli alla mano, in 200 tra carabinieri e forze dell’ordine hanno fatto irruzione in stazione. Hanno letteralmente spostato di peso i manifestanti sdraiati sui binari, costringendoli ad arretrare fuori dall’area di transito. Non sono mancati gli scontri, anche se ufficialmente non si sono registrati feriti. A parlare di manganellate e violenza, sono i siti Internet dei No Tav, con tanto di video diffuso in Rete: «La polizia ha caricato e ferito dei pacifici manifestanti ». Le forze dell’ordine, invece, sono al lavoro per identificare i manifestanti e poi procedere con la denuncia per interruzione di pubblico servizio.
L’articolo di Carlotta Rocci su CronacaQui in edicola il 10 maggio