L’accordo alla ex Bertone è diventato subito un caso. In casa Fiom la tensione è in crescita, l’ala più radicale del sindacato da giorni chiede una verifica e bisognerà attendere che la riunione di lunedì prossimo del comitato centrale del sindacato, convocato a Roma, decida come procedere. Secondo il responsabile Auto della Fiom, Giorgio Airaudo, «non c’è alcun cambiamento nell’impostazione». Ma la “firma tecnica” dei delegati della ex Bertone sull’intesa che a Grugliasco replicherà gli accordi di Pomigliano e Mirafiori ha l’effetto di uno strappo. Al punto che anche l’ala moderata del sindacato ha rialzato la testa. E chiede un cambiamento di strategia.
L’impressione è che nella riunione di lunedì tornerà a proporsi la divergenza di strategia tra l’ala più radicale che fa capo a Giorgio Cremaschi, tra l’altro presidente del comitato centrale, e Fausto Durante, leader della minoranza congressuale. Airaudo cerca di smorzare la polemica: « Nel comitato centrale di lunedì – ha detto bisognerà discutere su come affrontare il futuro di questa vertenza Fiat, che è aperta da oltre un anno ed è sempre la Fiat che ha scelto luogo e terreno sui quali imporre lo scontro». La Cgil è tiepida: «Ho apprezzato il comportamento delle Rsu – ha ripetuto ieri il segretario, Susanna Camusso – e credo vada difeso ».
L’articolo di Alessandro Barbiero su CronacaQui in edicola il 6 maggio