Ai poliziotti che gli stringevano le manette ai polsi, ha spiegato che lui quell’uomo neppure lo conosceva: «L’ho ripetuto un’infinità di volte a Emanuela che la cosa migliore da fare sarebbe stata rivolgersi a un avvocato, ma lei mi ha sempre risposto che per liberarci una volta per tutte di suo marito avremmo dovuto ucciderlo». Ed è quello che hanno tentato di fare Emanuela Lopez, 37 anni, e il suo amante Edoardo Domenico Simbula, di 38. Prima hanno provato a far saltare in aria la Renault Clio di Alessandro Leone, 33 anni, poi hanno cercato di avvelenare l’uomo dandogli da mangiare una zuppa di zucca contaminata con veleno per topi, formiche e scarafaggi. Ma prima che Leone riuscisse a mangiare quella zuppa al veleno, gli agenti di polizia hanno bloccato e arrestato i due amanti diabolici. Emanuela Lopez, assistita dall’avvocato Esterina Giacobbe, e Edoardo Domenico Simbula, difeso da Barbara Giacone, sono accusati di tentato omicidio in concorso con l’aggravante della premeditazione. Un reato che potrebbe anche trasformarsi in strage, se le consulenze in corso dovessero accertare che altre persone, oltre a Leone, hanno rischiato di perdere la vita.
L’articolo di Giovanni Falconieri e Claudio Neve e altri particolari su CronacaQui in edicola il 28 aprile