I pubblici ministeri Gabriella Viglione e Sabrina Noce attendevano un segnale da Roma, una risposta definitiva su Paolo Stroppiana e sul suo coinvolgimento nel delitto di Marina Di Modica. Adesso che quella risposta è arrivata, ora che i giudici romani hanno condannato in via definitiva il filatelico della Bolaffi per l’omicidio della logopedista scomparsa quindici anni fa, i pm torinesi hanno deciso di riprendere in mano il fascicolo relativo a un’altra donna misteriosamente scomparsa e misteriosamente legata a Paolo Stroppiana. Quella donna si chiama, si chiamava Camilla Bini. Di lei non si hanno più notizie dal mese di agosto del 1989.
Paolo Stroppiana non risulta indagato per la scomparsa di Camilla Bini, non lo è mai stato. Ma su di lui si sono sempre concentrate le attenzioni della magistratura. Attenzioni che nascono dal fatto che Paolo Stroppiana e Camilla Bini erano colleghi di lavoro alla Bolaffi quando la donna è misteriosamente sparita.
«Eravamo solo colleghi, nulla di più» ha sempre sostenuto il filatelico. «Fra me e la Bini c’è sempre stato un rapporto di tipo professionale, nient’altro» sono state le parole utilizzate in più di un’occasione da Stroppiana.
L’articolo di Giovanni Falconieri e altri particolari su CronacaQui in edicola il 26 aprile