«Vado a trovare Tommy». Pietro (il nome è di fantasia), soli 11 anni, si è lasciato andare nel vuoto. Si è gettato dalla finestra di casa, una villetta a tre piani in una borgata alle porte di Carmagnola. La mamma lo ha visto con la coda dell’occhio, ma era troppo lontana. Disperata si è precipitata nel cortile dove ci sono palloni, giochi di bimbi, una corsa con il cuore in gola e ha percepito quella frase, «quasi sussurrata, con un filo di voce».
«Pietro era cosciente – ha raccontato la donna ai carabinieri della compagnia di Moncalieri -, miracolosamente, dopo un volo di almeno cinque metri (dal secondo piano della villetta). Si è rialzato con le sue gambe ». Piangeva, si è avvicinato alla mamma, «Ho battuto la testa mi fa male, non riesco ad aprire l’occhio». Due telefonate, al 118 e al marito. Una corsa veloce in ambulanza al Regina Margherita dove Pietro è stato visitato accuratamente e trattenuto in osservazione: «Solo un trauma cranico e una contusione all’occhio » . La sua stanza è off limits, nessuno può avvicinare Pietro se non i genitori, i medici e lo psicologo. «Mio figlio non ha mai dato segni di disagio ha spiegato la madre agli inquirenti – è un ragazzino molto sensibile ed era rimasto molto colpito dalla morte di un amichetto. Si conoscevano fin dall’asilo».
L’articolo di Marco Bardesono e Massimo Massenzio su CronacaQui in edicola il 13 aprile